La gastronomia di Catanzaro, che affonda le sue radici nella tradizione tipicamente mediterranea, è caratterizzata da una forte presenza di sapori forti e aromatici. Frequente l'uso del peperoncino piccante, presente in quasi tutti i piatti tradizionali, spesso associato ad altre spezie aromatiche come l'origano, il basilico e l'alloro.
Il piatto forte della gastronomica locale è il morzeddhu, di solito servito caldo nella pitta, pane casereccio piuttosto schiacciato e dalla forma circolare, tagliato a libretto. L'ingrediente base è costituito dalle interiora di vitello (diuneddhi), con conserva di peperoni piccanti, sale, origano, alloro, e vino rosso.
U'Morzeddhu è un piatto tipico catanzarese a base di carne di vitello.
La nascita di questo piatto è legato ad una vecchia leggenda catanzarese, secondo la quale una donna che lavorava come serva in una famiglia molto facoltosa, aveva enormi difficoltà nel far quadrare i conti legati al bilancio domestico ed un giorno, per far fronte ai problemi, ideò un piatto a base di carne, quindi un piatto sostanzioso, che potesse essere conservato a lungo e che permettesse di utilizzare tutte le interiora del vitello che normalmente venivano scartate dal cuoco ufficiale della famiglia presso cui lavorava; ideò quindi, dopo tante prove, il morzello e lo chiamò così perché è tagliato in piccoli pezzi (in dialetto catanzarese " morzha morzha ").Gli ingredienti originali di questo piatto sono: il cuore di vitello (chorettu), i polmoni, la milza, il fegato, lo stomaco, la trippa, l'intestino (questo ingrediente non è più utilizzato perché per essere pulito alla perfezione richiede particolari procedimenti ed esperienza), concentrato di pomodoro, peperoni piccanti, sale, origano, e alloro. Può essere servito nel piatto o, come vuole la tradizione, nella "pitta" detta "a ruota di carro" (pane casereccio di forma circolare con una circonferenza interna abbastanza ampia, cosi che il pezzo tagliato risulti lungo e stretto).Una variante del morsello originale è il morzello cento fogli fatto solo con la trippa di vitello. Spesso il morzello viene confuso con altri piatti calabresi simili ,a base di carne come la stigghiolata e il soffritto di morzello . La "stigghiolata" ha come ingrediente principale i "stigghioli", frattaglie di capretto o agnello, che vengono cucinati in un sughetto di pomodoro concentrato fresco, battuto di lardo o olio extravergine di oliva e peperoncini piccanti, insieme con cuore, fegato, polmone e stomaco di capretto o di agnello tagliati a strisce e avvolti attorno a rametti di rosmarino nelle "budelline". Il sofritto invece è fatto con la carne di maiale soffritta e cotta nel vino rosso con l'aggiunta di origano , peperoncino, concentrato di pomodoro, alloro e sale.Per molto tempo, tra il 1800 fino al 1970 circa, il morzello era lo spuntino delle 11,00 di manovali e operai.Il successo della pietanza è tale che attualmente è considerato uno dei simboli della città di Catanzaro. Viene mangiato tipicamente a Capodanno.Altro piatto tipico locale sono i vermituri ossia le lumache di terra bollite al sugo con l'aggiunta di peperoncino. Il piatto ha radici molto antiche, vengono raccolte durante le prime piogge nel mese di Ottobre e la preparazione è rimasta intatta nel tempo. L'usanza prevede che siano lavate bene per eliminare la terra, poi lasciate riposare in un recipiente forato munito di coperchio per 24 ore. Dopo vengono risciacquate e fatte bollire per più di mezz’ora in una padella con olio, pomodori, aglio, sale, origano e peperoncino piccante.Vari i primi piatti: "pasta e ceci con finocchi selvatici", "pasta dei mietitori", con un sugo a base di cipolle, zucchine e patate), la pasta di casa che ha una preparazione tutta particolare e che è condita con un ragù particolare caratterizzato da 'Nduja, carne macinata, carote, patate bollite, peperoni, olio extravergine d'oliva, aglio, cipolla, sale e in fine parmiggiano o pecorino; e la "pasta con le alici", preparata con alici sotto sale, mollica di pane e peperoncino piccante. Molto utilizzata la carne di maiale e di manzo.